La legge delega per la riforma fiscale (L. 111/2023) intende agevolare il regime Iva delle importazioni e delle cessioni di oggetti d’arte, d’antiquariato o da collezione.
Ciò sulla base delle modifiche previste dalla direttiva n. 2022/542/UE, che dovranno essere recepite da tutti gli Stati membri entro il 31 dicembre 2024.
In particolare, la direttiva comunitaria ha incluso gli oggetti d’arte tra i beni e servizi assoggettabili ad Iva con aliquota ridotta. Di conseguenza, dal 1° gennaio 2025 sarà possibile applicare l’aliquota agevolata, ragionevolmente pari al 5%, non solo alle importazioni ma anche alle cessioni di tali beni.
Ulteriori modifiche di matrice unionale riguardano il criterio della territorialità per le vendite di opere d’arte: si passerà dall’attuale imponibilità nello Stato Ue di partenza dei beni all’imponibilità nello Stato Ue di arrivo, con la possibilità di aderire al regime speciale OSS. Inoltre, è previsto un particolare criterio territoriale per i casi in cui i beni siano ceduti applicando il regime del margine, ma senza il trasporto o la spedizione al di fuori dello Stato membro di residenza del cedente: in tale ipotesi il luogo impositivo coinciderà con quello di stabilimento del destinatario.
Il tema è stato ampiamente affrontato da Assonime nel position paper n. 5/2024.